CHI SIAMO

E.Medi.Cal. srl è una società del Gruppo Velsu, opera nell'ambito della Medicina del Lavoro, offre servizi rivolti all'organizzazione e gestione delle Visite Mediche.

Nasce nel 2018 per volontà di un gruppo di professionisti esperti di medicina del lavoro.
È una società in forte espansione tanto che in soli tre anni dalla sua fondazione, ha già aperto 5 sedi (al Sud, nel Centro e nel Nord Italia) ed ha acquisito più di 1000 clienti (aziende sia pubbliche che private).

IL NOSTRO TEAM

Ci avvaliamo unicamente di medici e infermieri qualificati e grazie alle nostre cinque sedi siamo in grado di offrire interventi rapidi e della massima efficacia su tutto il territorio nazionale.

LA NOSTRA FORZA

Forniamo servizi sia ad aziende pubbliche che private. In ambito Pubblico siamo fornitori di circa 65 Enti (tra Comuni, Camere di Commercio, Corte dei Conti, etc.). Nel settore Privato siamo fornitori di circa 950 aziende (da 2 a 4 mila dipendenti), di molti diversi settori (artigianato, pulizie, sorveglianza privata, settore metalmeccanico, navale, aerospaziale, etc.).


LA MEDICINA DEL LAVORO

È un ramo della Medicina che si occupa di accertare periodicamente lo stato di salute dei lavoratori, in virtù dell’art. 41 del D.Lgs. 81/08 al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.


COSA OFFRIAMO

Consulenze e Preventivi Gratuiti

Lavoriamo nel settore della sorveglianza sanitaria, ponendoci come obiettivo la tutela della salute dei lavoratori. A tal proposito, siamo in grado di vagliare attentamente la compatibilità tra condizioni fisiche e mansioni, la suscettibilità individuale ai rischi lavorativi e la reale efficacia delle misure di prevenzione dei rischi in ambito aziendale.

Offriamo consulenze e preventivi gratuiti per aziende sia pubbliche che private. Siamo inoltre dotati di attrezzature e unità mobili per effettuare visite mediche ed esami strumentali anche presso la vostra sede. Proponiamo infine corsi di primo soccorso, BLSD e HACCP.


E.Medi.Cal. C.S. s.r.l. offre alle aziende tutti i servizi per adempiere alla normativa vigente nell’ambito della medicina del lavoro e della sorveglianza sanitaria aziendale (D.lgs. 81/08 – Testo Unico di Sicurezza sul Lavoro).

Tutti i servizi sono svolti nel pieno rispetto delle leggi in materia di privacy, di igiene e di sicurezza sul lavoro:


Nomina del medico competente

Corsi BLSD e Primo Soccorso

Esami Strumentali

Esami di Laboratorio

Test Rapidi

Unità Mobili

CHECK UP Aziendale Gratuito!



A tutti i nuovi clienti offriamo un check up gratuito per valutare lo stato degli adempimenti aziendali. Questo ci permette anche di strutturare al meglio l’offerta relativa alle possibili soluzioni qualora sia necessario un adeguamento. 

Autore: Raffaele Tovino 23 ottobre 2024
Negli ultimi anni, il tema dell'uso di droghe sul posto di lavoro ha assunto una crescente rilevanza, sia per le conseguenze sulla sicurezza sia per l'impatto sulla produttività e il benessere dei lavoratori. In Italia, la normativa che disciplina il consumo di sostanze stupefacenti o psicotrope in ambito lavorativo si è evoluta per garantire non solo la tutela della salute dei lavoratori, ma anche la sicurezza sul luogo di lavoro. Normativa di Riferimento La principale norma che regola l'uso di droghe sul lavoro è il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008), il quale pone l'accento sull'importanza di prevenire comportamenti a rischio che potrebbero mettere in pericolo la salute e la sicurezza, sia del lavoratore che dei suoi colleghi. L'articolo 41 del Testo Unico prevede che i lavoratori esposti a particolari rischi, come coloro che operano su macchinari o in settori dove l'attenzione e la prontezza sono essenziali, debbano sottoporsi a sorveglianza sanitaria obbligatoria. Questa include anche la possibilità di effettuare test tossicologici per rilevare l'eventuale presenza di sostanze stupefacenti. Tra le mansioni particolarmente a rischio troviamo: Operatori di macchinari industriali Autisti di mezzi di trasporto pesante Lavoratori in quota Addetti alla movimentazione di materiali pericolosi L'obbligo di sottoporre a controlli questi lavoratori è stabilito dall'Accordo Stato-Regioni del 30 ottobre 2007, che specifica le modalità di sorveglianza e di screening, indicati come strumento di prevenzione di incidenti. Controlli e Test Tossicologici I controlli antidroga sul lavoro devono essere svolti secondo protocolli ben definiti, rispettando la privacy del lavoratore. I test tossicologici possono essere disposti sia in fase di assunzione che periodicamente durante l'impiego. In caso di positività, il lavoratore non può essere licenziato immediatamente, ma viene avviato verso un percorso di riabilitazione e può essere sospeso temporaneamente dalle mansioni a rischio. Le fasi del controllo sono generalmente le seguenti: Identificazione delle mansioni a rischio: Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, identifica i ruoli per i quali è necessario effettuare i controlli. Sorveglianza sanitaria: Il medico competente svolge visite periodiche e può richiedere test tossicologici in base alla mansione svolta. Esito dei test: Se il risultato è positivo, il lavoratore può essere sospeso temporaneamente dalle attività pericolose e indirizzato verso un programma di recupero. Riservatezza dei dati: I risultati dei test devono essere trattati con la massima riservatezza e possono essere condivisi solo con il medico competente e con il datore di lavoro, nel rispetto della normativa sulla privacy (GDPR). Responsabilità del Datore di Lavoro Il datore di lavoro ha la responsabilità di garantire un ambiente di lavoro sicuro, libero da qualsiasi rischio legato all'uso di sostanze stupefacenti. Questo si traduce nell'obbligo di adottare tutte le misure necessarie per prevenire incidenti causati da lavoratori sotto l'influenza di droghe. Nel caso in cui il datore di lavoro non provveda ai dovuti controlli, rischia di essere sanzionato penalmente in caso di incidenti. Inoltre, l'omessa sorveglianza può comportare responsabilità civili per danni causati a terzi. Recupero e Reintegrazione La normativa non è punitiva nei confronti del lavoratore che fa uso di droghe, ma prevede percorsi di recupero e reintegrazione. Il lavoratore positivo ai test può essere avviato a programmi terapeutici, mantenendo il diritto al lavoro, seppure temporaneamente sospeso dalle mansioni rischiose. Il reinserimento avviene solo dopo la certificazione di completa riabilitazione. Conclusione La normativa italiana in materia di droga e lavoro cerca di bilanciare le esigenze di sicurezza con il diritto alla salute e alla privacy dei lavoratori. I controlli tossicologici rappresentano uno strumento essenziale per prevenire incidenti sul posto di lavoro, soprattutto in settori ad alto rischio, ma devono essere condotti nel rispetto della dignità e dei diritti del lavoratore. Per i datori di lavoro, è fondamentale essere informati e attuare politiche preventive adeguate, così da garantire la sicurezza di tutti i dipendenti. Raffaele Tovino
Autore: Raffaele Tovino 14 ottobre 2024
La 74° Giornata Mondiale per la Sicurezza sul Lavoro, celebrata ieri, offre un’importante occasione per riflettere sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro a livello globale. Ogni anno, milioni di lavoratori subiscono infortuni o perdono la vita a causa di incidenti sul lavoro, malattie professionali e altre condizioni legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante gli sforzi delle istituzioni, dei sindacati e delle imprese, il numero di incidenti gravi e mortali non mostra segni di una significativa diminuzione, anzi in alcuni settori è in aumento. Questa situazione richiede un’analisi approfondita delle cause, delle mancanze normative e delle soluzioni praticabili che potrebbero finalmente portare a un cambiamento tangibile. La Persistenza del Problema: Dati e Statistiche Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), ogni anno nel mondo si verificano circa 2,3 milioni di decessi legati al lavoro. Questi decessi includono incidenti mortali e malattie professionali che derivano dalle condizioni lavorative. Se consideriamo solo gli incidenti, parliamo di circa 340.000 morti ogni anno, una cifra che indica chiaramente che il problema della sicurezza sul lavoro è ancora molto lontano dall’essere risolto. In Italia, i dati forniti dall’INAIL confermano una tendenza preoccupante. Nel 2023, sono stati denunciati più di 550.000 infortuni, di cui oltre 1.400 con esito mortale. Questi numeri, nonostante una leggera flessione rispetto agli anni precedenti, sono ancora inaccettabili, soprattutto in un contesto in cui le tecnologie di prevenzione sono sempre più avanzate e accessibili. Le Cause dei Problemi di Sicurezza sul Lavoro Le cause alla base di questa problematica complessa sono molteplici. In primo luogo, l’errata valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro è un fattore determinante. Spesso, le aziende non investono sufficientemente nella formazione dei lavoratori in materia di sicurezza, oppure non rispettano le normative vigenti. La mancanza di cultura della sicurezza è un aspetto critico che spesso viene trascurato, soprattutto nelle piccole e medie imprese, dove le risorse destinate a tali programmi sono limitate. Un’altra causa di questa situazione è l’evoluzione del mondo del lavoro. Con l’introduzione di nuove tecnologie, come la robotica avanzata e l’intelligenza artificiale, sono sorti nuovi tipi di rischi. I lavoratori, in molti casi, non sono adeguatamente preparati a gestire queste nuove realtà, e le normative stentano a tenere il passo con le innovazioni. Inoltre, vi sono differenze notevoli a livello di sicurezza tra i vari settori lavorativi. Settori come l’edilizia, l’agricoltura e i trasporti continuano a registrare un elevato numero di incidenti, dovuto alla natura intrinsecamente rischiosa delle attività svolte. Questi comparti sono spesso caratterizzati da lavori manuali e l’uso di attrezzature pesanti, e il rischio di incidenti gravi è sempre dietro l’angolo. La Responsabilità delle Istituzioni e delle Imprese Le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Tuttavia, vi sono delle criticità evidenti nell’applicazione e nel monitoraggio delle normative esistenti. Le leggi, in molti Paesi, sono obsolete o non sufficientemente severe, e le ispezioni sul lavoro sono spesso inadeguate o insufficienti. Questo è particolarmente vero nelle aree del mondo in cui il lavoro informale è diffuso e in cui le normative di sicurezza sono deboli o inesistenti. In Italia, ad esempio, il Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro (D.Lgs. 81/2008) rappresenta un ottimo strumento legislativo, ma la sua applicazione risente di vari fattori, tra cui la carenza di risorse per le ispezioni e la lentezza burocratica. Molte aziende, soprattutto quelle più piccole, non riescono a tenere il passo con gli adempimenti richiesti, e questo contribuisce ad aumentare il rischio di incidenti. Dal lato delle imprese, vi è spesso una mancanza di attenzione alla sicurezza sul lavoro, specialmente quando si parla di riduzione dei costi. Laddove si cerca di massimizzare i profitti, le spese per la sicurezza vengono considerate secondarie. Questo è un errore grave, poiché non solo espone i lavoratori a rischi inutili, ma ha anche un impatto negativo a lungo termine sulle stesse aziende, che devono far fronte a costi legati agli incidenti, come risarcimenti, danni all’immagine e perdita di produttività. La Cultura della Sicurezza: Un Aspetto Fondamentale Un elemento essenziale per migliorare Raffaele Tovino
Autore: Raffaele Tovino 1 ottobre 2024
Nel corso degli anni ho avuto modo di osservare da vicino come nel settore edilizio sia fondamentale mantenere alti gli standard di sicurezza e qualità. Le sfide non mancano, ma oggi c'è uno strumento che sta rivoluzionando il modo in cui le imprese edili lavorano: la “patente a crediti”. Per chi non ne ha mai sentito parlare, si tratta di un sistema di valutazione che premia le aziende virtuose in base a diversi parametri legati alla sicurezza sul lavoro, alla formazione e al rispetto delle normative. In questo articolo, vi racconto cos'è la patente a crediti, come funziona e perché credo sia un passo avanti per il nostro settore. Cos'è la patente a credito? La patente a crediti è, di fatto, un sistema di “punteggio” che viene attribuito alle imprese del settore edile in base al loro comportamento. Ogni impresa accumula crediti in base a come gestisce la sicurezza sul lavoro, alla formazione dei dipendenti e alla conformità con le normative. Più un'azienda è virtuosa, più accumula crediti e, di conseguenza, ottiene dei vantaggi, come accesso facilitato agli appalti o agevolazioni economiche. Personalmente trovo che sia un sistema intelligente. In un settore come quello edile, dove spesso si cerca di risparmiare sulle spese a discapito della sicurezza, la patente a crediti spinge le aziende a fare la cosa giusta. Premia chi investe in sicurezza e formazione, e penalizza chi invece non rispetta le regole. Perché è importante? La patente a crediti ha obiettivi molto chiari, che condivido pienamente: Migliorare la sicurezza sul lavoro. La sicurezza, lo dico sempre, è la priorità numero uno. Questo sistema aiuta a capire alle imprese quanto sia fondamentale investire nella prevenzione e protezione dei lavoratori. Se si lavora in modo sicuro, si evitano incidenti e si guadagnano punti preziosi nella patente di credito. Raffaele Tovino
28 febbraio 2023
L’arresto cardiaco è una condizione improvvisa e potenzialmente mortale che può colpire chiunque, anche sul posto di lavoro. Senza una corretta Rianimazione Cardio Polmonare (RCP), la probabilità di sopravvivenza equivale solo al 5%. Tuttavia, un intervento immediato con un defibrillatore e le corrette manovre salvavita possono aumentare la probabilità di sopravvivenza fino al 50%. È importante distinguere tra arresto cardiaco e infarto, poiché spesso vengono confusi. L’arresto cardiaco è causato da un’alterazione del ritmo cardiaco che impedisce al cuore di pompare il sangue in modo efficace, mentre l’infarto si verifica quando il flusso sanguigno verso il cuore viene bloccato. Nel caso dell’arresto cardiaco, il fattore determinante è il tempo e l’intervento rapido può fare la differenza tra la vita e la morte. Statistiche sull’arresto cardiaco nei luoghi di lavoro Secondo le statistiche, ci sono circa 10.000 casi di arresto cardiaco nei luoghi di lavoro ogni anno. Solo una vittima su 20 sopravvive ad un arresto cardiaco improvviso. Tuttavia, se le vittime ricevono una RCP e vengono trattate immediatamente con un Defibrillatore Automatico Esterno (DAE), 10 su 20 potrebbero sopravvivere. L’installazione di un defibrillatore sul posto di lavoro potrebbe consentire a tutti i dipendenti di salvare vite umane. L’importanza di avere un defibrillatore in azienda Avere un defibrillatore in ufficio può creare un ambiente più sicuro per tutti i dipendenti e può anche comportare detrazioni fiscali (OT23). Inoltre, l’azienda potrebbe diventare un punto di riferimento per la cardioprotezione nell’area circostante. Non c’è alcun obbligo legale derivante dal possesso del defibrillatore, ma avere uno a disposizione potrebbe fare la differenza in caso di emergenza. Il primo soccorso nei luoghi di lavoro Il primo soccorso è l’insieme di interventi, di manovre ed azioni messe in essere da chiunque si trovi a dover affrontare un’emergenza sanitaria, in attesa dell’arrivo di personale specializzato. Gli obiettivi del primo soccorso in azienda sono riconoscere una situazione di emergenza, valutare le condizioni della vittima e attivare la catena dell’emergenza, allertando i soccorsi avanzati se necessario. Inoltre, è importante prestare i primi soccorsi utilizzando competenze adeguate per evitare ulteriori danni causati da un mancato soccorso o da un soccorso condotto in maniera impropria.